Il filmone: 12:01 - Un minuto dopo mezzanotte ne succedono di tutti i colori

Altro giro, altra corsa: in loop ovviamente. Altro film che nelle tue intenzioni doveva finire nel blog semiserio e che invece si guadagna un bel posto in questa bella rubrichetta che di serio non ha nemmeno il titolo. 

"12:01 - Un Minuto dopo la Mezzanotte" è un film del 1993 diretto da Jack Sholder e con un cast di tutto rispetto per il tempo; adattamento del racconto breve dal titolo omonimo di Richard Lupoff del 1973, sarebbe pure un film sci-fi e persino un thriller senonchè lo puoi tranquillamente considerare anche una commedia romantica. 

5 ragioni 5, signori: come di consueto. 

1 - La componente sci-fi: acceleratori e loop 

Essendo puramente strumentale, la componente sci-fi è gran poco sviluppata ma in una qualche misura c'è. Non tanto i dialoghi e non tanto la trama, quanto piuttosto un bel telegiornale che il protagonista vede la mattina prima di recarsi in ufficio da le informazioni più preziose. 

Tipo che 5 ricercatori della Ultrac Corporation avrebbero condotto degli esprimenti sull'accelerazione delle particelle elementari oltre velocità luce e avrebbero pure scoperto i viaggi nel tempo: paura vera ed il governo decide di chiudere il progetto nel giro di pochi giorni. I pro: può fornire una quantità infinita di energia per tutta la California - e che gli altri s'attacchino al tram anche se non va a luce - e, scientificamente parlando, addirittura rivoluziona la Teoria della Relatività di Einstein. Contro: forte rischio di provocare uno sbalzo alternato - qualunque cosa questo significhi - e creare un loop continuo. Ma va? 

Non è nemmeno il caso di entrare nel dettaglio di come il loop funzioni, tutto è davvero facile. Barry, il protagonista, è l'unico a rendersene conto in quanto colto da un fulmine - causato dall'attivazione dell'acceleratore di particelle - alle 12.01 a.m., momento in cui il loop riparte. E anche lo scioglimento del loop si verifica nella maniera meno cervellotica possibile ossia in sostanza evitando l'attivazione dell'acceleratore. 

2 - Il ritmo 

Il film ha un buonissimo ritmo di quelli che davvero non annoiano nei 92 minuti di durata. Merito dei pochi ma buoni personaggi, dei pochi ma ben pensati loop, della trama pseudo investigativa che permette di tenere alta l'attenzione sapendo di dover notare ogni differenza in ogni successiva ripetizione della giornata in quanto potrebbe essere rilevante. 

E anche per un altro motivo che arriva adesso. 

3 - Chandler, sei tu? 

Il protagonista Barry parte alla grande tirando fuori alcune battute che farebbero impallidire Chandler di Friends e, pur crescendo e diventando un attimino più serio, comunque si mantiene su livelli di un certo valore. Solo un esempio: 

*collega che gli parla proponendo soluzioni stupide* 

Barry: "I tuoi genitori sono parenti stretti? Sì?" 

4 - Prevedibile ma non troppo 

La parte "investigativa" del film non è malaccio. Se il finale non è difficile da spottare e pare sostanzialmente quello di un film di supereroi americani con il cattivo che finisce preda della sua stessa creazione e per contrappasso salva pure il mondo, la scoperta di chi sia l'assassino della bella ricercatrice Lisa non è proprio immediata. Il film infatti trolla duro facendo credere si tratti di Robert Denk, collega di Lisa nel progetto dell'acceleratore, e fa invece di tutto per far apparire Tedius come il buon vecchietto della situazione: ed è esattamente il contrario. 

5 - Il finale, happy ma non troppo 

Nella dinamica della commedia il finale viene presentato come happy ending ma, a pensarci un attimino, non è proprio tutta questa felicità. Se Lisa e Barry sono entusiasti del fatto che finalmente potranno vivere il giorno successivo, resta che per parecchio tempo probabilmente finiranno in prigione, ma tant'è. 

In definitiva un filmino facile da seguire, senza troppe pretese e che intrattiene il giusto. Per chi voglia qui; disattivare l'acceleratore onde evitare ripetizioni.