Il filmone - Retrograde: quando Ivan Drago salvò...quello che voleva lui



Hai appena finito la visione di Retrograde film del 2004 diretto da Christopher Kulikowski e interpretato da Dolph Lundgren, attore vieppiù noto per aver interpretato il ruolo del russissimo Ivan Drago in Rocky V oltre che per aver tirato fuori delle comparsate di lusso nella parte finale della sua scintillante carriera per la Asylum - non ci credi? Clicca un po' nel pratico link a destra sotto filmoni e cercatelo, c'è -. 

E son sempre 5 motivi 5 per decidere cosa farne. 


1- Lento, lentissimo, infinito... 

Dura qualcosa come 1 oretta e mezza e ti addormenti più o meno 2-3 volte. Parte pure bene con un'introduzione di voce fuori campo che crea un contesto interessante; poi ci si mette anche un buon viaggio nel tempo, sempre cosa gradita; dopo i primi 20 minuti la missione diventa chiara e, a parte un ammutinamento che si poteva capire in due secondi dalle facce dei commilitoni, lunghissima e molto ma molto logorroica. 

Ci provano pure a metterci dentro un minimo di storia dei protagonisti e qualche scena d'azione - e ci devi per forza tornare - ma non ci sta nulla da fare: l'impressione finale è quella di un macigno che non si scosta di un millimetro. 

2 ...ma pure velocissimo 

Che sia un B Movie a budget limitato non ci vuole proprio molto a capirlo. Ma quello è nulla. Perchè, udite udite, è stato filmato in 18 giorni, montato in 2 settimane e mezzo e infine mixato in un giorno. Quando si dice: veloce e...giudicate voi. 

3 - Sci- Fi: bene ma non benissimo 

Non hai mica capito che genere di film dovrebbe essere alla fine ma sicuramente la componente Sci-Fi la si vorrebbe mettere: peccato che vada alla deriva come e peggio di un'astronave rimasta senza propulsori. 

Anno 2204: un meteorite da 5000 anni lasciato a dormire e già da tempo disseppellito provoca giusto l'effetto collaterale di diffondere un virus negli essere umani e di porli a rischio di estinzione. L'unica speranza è un insieme di soggetti modificati geneticamente in maniera da potervi resistere temporaneamente: non basta, ed ecco allora che il prode Dolph viene posto a capo di una missione che deve tornare nel 2006 e cambiare il passato, evitando che quella rompighiaccio in Antartide liberi il meteorite. E allora si va: la flotta si ammutina subito e rimane solo il povero Dolph a dover impedire il tutto, a combattere contro i cattivoni che vogliono decidere loro cosa si fa e non fa, insomma a salvare l'umanità del futuro. 

Con questo sono passati circa 20 minuti di film e con questo sparisce la parte Sci-Fi del film. Mai più una parola sul virus, sul perchè sia arrivato con un meteorite sulla Terra, su chi possa averlo mandato o chi ne possa aver provocato l'approdo. Un'occasione sprecata perchè l'idea di partenza, per quanto non certo originale, ti piaceva ed incuriosiva. 


4 - Il viaggio nel tempo 

Non ha senso e non regge ovviamente ma non ne vuoi nemmeno fare una questione. Dolph ne fa un primo e finisce effettivamente con una bella esplosione che pone termine alla minaccia: dall'alto della stratosfera se ne ritorna al suo tempo. Solo che la bella astrobiologa che lo aveva aiutato c'ha rimesso le penne anche lei: allora Dolph il tenerone - o forse il mandrillone - se ne torna sei mesi più indietro di quegli eventi e la convince a non partire per la missione sulla rompighiaccio: e poi, nel finale, lo si vede contento con lei e figlioletta. 

Ora: se tu Dolph te ne stai bello tranzollo con la tua bella e non fai la missione sulla rompighiaccio, allora praticamente, in teoria, condanni l'umanità e chissenefrega. Bell'eroe. Perchè il problema è che, anche se non viene detto - e l'hai già scritto che la componente Sci-Fi viene totalmente abbandonata dopo poco - , sembra intendersi che qui ci sia una timeline unica, mica dei multiversi, un po' alla Ritorno al Futuro style. 

5 - Effetti speciali 

Speciali manco di pezza. Esplosioni bidimensionali in after editing su pellicola pressochè imbarazzanti; e imbarazzante è che questa sia una delle cose degne di nota di questo film. 


Se dopo quanto è stato scritto sentite l'imprescindibile voglia di viaggiare senza sapere come avete fatto nell'Antartide di 200 anni prima a caccia di meteoriti nei ghiacci, la direzione è questa. Ma non chiedetevi come avete fatto. 

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