Slumber - Il Demone del Sonno: un fenomeno reale per un film fantasioso



Ormai ci hai abbastanza preso gusto: dopo mesi di silenzio sei tornato a postare frequentemente, complice una migliore gestione ed ottimizzazione del tempo a tua disposizione. Meglio non abituarsi, però. 

Dopo questa inutile frasi iniziale, hai recentemente visto Slumber - Il Demone del Sonno, faceto film horror del 2017 di circa 90 minuti per la regia di Jonathan Hopkins e con l'amorevole partecipazione della star della serie Divergent Maggie Q

E 5 motivi, pure nel sonno, li hai trovati. 



1 - La trama 

Nulla di sconcertante ma almeno non fa dormire e quindi salva lo spettatore da attacchi piuttosto funesti. Maggie Q è qui Alice, dottoressa impegnata ad aiutare una famiglia di sonnambuli il cui figlio presenta la fastidiosa tendenza a levitare durante la fase onorica e a creare dei notevoli casini per tutta la casa. Si scoprirà che è prigioniero di Noctasia; Alice e amici vari riusciranno alfine prima a comprendere il fenomeno e poi anche a liberarsene. 

Nulla di che vista così: tuttavia la maniera in cui viene svolta funziona piuttosto bene grazie essenzialmente a una buona scenografia che mixa sapientemente azione, horror e pause riflessive, ad una solida regia fatta di inquadrature sempre alquanto azzeccate e di giochi di luce e scuro ben congegnati e ad una buona interpretazione degli attori. 

2 - La Paralisi del Sonno... 

Il film tratta di un disturbo del sonno reale e conosciuto dalla scienza e lo utilizza come effetto di una presenze oscura. 

La paralisi del sonno, nelle sue due versioni al risveglio o all'addormentamento, comporta nella sostanza una sconnessione tra il cervello ed il resto del corpo: il primo è convinto di essere sveglio o addormentato, il secondo esattamente la contraria. Il risultato è che, per un massimo di 2 minuti nei casi finora sconosciuti, il soggetto si trova ad essere immobile e impossibilitato a compiere alcun movimento pure essendo sveglio e cosciente; facile che la prima reazione sia quella di panico e il primo tentativo sia quello di urlare aiuto anche se la voce che esce è un bisbiglio - quando va bene - di intensità pari a quello di una goccia in un oceano. 

Come se ne esce? Tentando di muovere lentamente le parti più periferiche del corpo - dita delle mani o dei piedi - per "convincere" il proprio corpo di non essere addormentati oppure provando dei movimenti bruschi - per quanto quasi impossibili - che sortiscano lo stesso effetto. Oppure - cosa non facile - aspettando al massimo un paio di minuti. 

Questo disturbo si ritiene sia dovuto a carenze o scarsa igiene del sonno potendo essere il portato di situazioni di stress prolungate; ne sarebbe affetto - secondo le ricerche più recenti - o potenzialmente interessato almeno il 40% della popolazione mondiale. Può capitare fino a 2-3 volte l'anno, 1 sola volta nella vita oppure mai: ne sono maggiormente afflitti gli adolescenti tra i 14 ed i 18 anni e gli uomini tra i 30 ed i 40. Se accade con maggiore frequenza va curato perchè è probabile che davvero qualche demone del sonno vi abbia presi. 

...e Noctasia 

Il Demone del Sonno Noctasia deriva dalla cultura slava pure essendo conosciuto anche in altre culture - nel film si parla anche del suo nome per cinesi e giapponesi -. Nel folklore tradizionale è una vecchia strega che, durante il sonno, si siede sopra la vittima per prelevarne l'energia vitale ed è quindi vagamente assimilabile ad un vampiro. 



Nel film essa sembra creare una sorta di dimensione onirica in cui avvolge i malcapitati - determinando delle circostanze ovviamente poco piacevoli - plagiandone le menti con illusioni varie che costruisce riuscendo a leggere la loro tristezza e il loro sconforto; come tali, non si tratta di accadimenti reali ed infatti al risveglio gli effetti spariscono. La sua presenza non è coglibile con la vista - e difatti non si vede mai venendo avviluppata dall'oscurità fatta eccezione per due occhi rosso fuoco - ma viene determinata dagli effetti nella dimensione reale: il povero Daniel quando ne viene colpito levita in aria ed oggetti si muovono nella stanza diventando persino contundenti. 

4 - L'horror 

Se la gioca di fino il buon Hopkins puntando essenzialmente su due fattori: la paura dello sconosciuto e una solida costruzione visiva. 

Dal primo punto di vista Noctasia non si può apprezzare coi sensi e quindi intelligere; questo ovviamente crea smarrimento ed incertezza che si tramuta presto in angoscia per la sensazione di star combattendo contro qualcosa di nascosto e potenzialmente invincibile in quanto nemmeno raggiungibile. E' il demone che viene e decide quando e solo in quei pochi momenti - e senza nemmeno una brochure che illustri le modalità od un mappa - bisogna trovare la via di liberarsene. Hopkins costruisce tutto molto bene, alternando le fasi di inquietudine - che va salendo man mano che i personaggi riescono ad acquisire maggiori informazioni - ad altre di relativa calma e riflessione; fa esplodere l'ansia la momento giusto in maniera piuttosto repentina. 

Dal secondo utilizza dei canoni ben noti ma sempre efficaci: spegne le luci, adotta inquadrature piuttosto ondivaghe a sottolineare la scarsa cognizione del fenomeno da parte dei protagonisti, alza il volume del sonoro e monta l'ansia, mostra scene raccapriccianti come la morte del primo figlio dei Morgan - non come ma semplicemente mostrando una scia di sangue nella culla dove poco prima c'era un bambino - o la caduta dei denti della madre. 

5 - Nonno Amando 

Il vero figo della situazione. Compare circa a metà film in quanto nonno dell'assistente dimissionario della dottoressa Alice. E sa perfettamente quello che sta succedendo fin dall'inizio in quanto lui stesso ha visto la sua famiglia decimata da Noctasia: è l'unico superstite grazie alla sorella che lo avrebbe salvato, anche se mai viene detto come. 



A parte il suo look da anni '70 che levati e i suoi occhialoni vintage con cui copre il massacro autoinflittosi - si era strappato le palpebre per evitare di dormire - è il vero eroe della storia: non hai ben capito se assuma in sè Noctasia alla fine e poi si faccia uccidere per debellarne la presenza o se, con un colpo di scena che non sarebbe affatto male, sia lui ad essere sempre stato in quella dimensione onirica il demone. 

Fatto sta che è un figo e tanto ti basta. 


In definitiva un film piacevole, della durata giusta, ben costruito in tutti i suoi aspetti. Da vedere ed ecco qui il link: possibilmente da svegli. 

Slumber - Il Demone del Sonno: un fenomeno reale per un film fantasioso Slumber - Il Demone del Sonno: un fenomeno reale per un film fantasioso Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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