Delle tue impressioni generali su Daymare 1998 hai già scritto qui ma ti sono rimasti alcuni tarli di quelli che farebbero fuori una credenza del ‘700 in 2 giorni senza alcuno sforzo. Sì, perché se la trama è quella classica di un horror di serie B tipica di qualunque buon Survival Horror di ResidentEviliana memoria, significa una cosa sola: buchi di trama, voluti o meno.
Stranamente sembra che l’Internetto non annoveri spietati gamers alla ricerca di spiegazioni; ma oh, ci sei tu e procedi con le principali questioni che sono rimaste irrisolte almeno nella tua mente per gradita concessione di una miriade di file criptati.
Chi è Cleaner?
Sto tizio è una presenza costante via radio durante la missione, perlomeno quando si comanda Sandman. Nel finale si possono collegare alcuni pezzi e capire qualcosa di più ma la sua identità rimane ben celata.
Ad ogni modo: dopo i – velocissimi – crediti finali, il giocatore comanda verosimilmente lo stesso Cleaner - ma in prima persona il che ovviamente non consente di vederlo in faccia sto aspirapolvere - che sta entrando apparentemente in un avamposto della Kurunosu, simpatica azienda chimico/biologica/batteriologica/farmaceutica Japponica responsabile di tutti i casini dagli allora anni ’40 quando esportava di nascosto in America sane dosi di un virus chiamato Castor poi combinatesi con le meduse a stelle strisce e diventate fonte dell’apocalisse sotto il nome di Pollux. La americanissima Hexacore Biogenetics ne aveva approfittato e, con il beneplacito del governo, aveva deciso di avviare il Progetto Truman ossia condurre degli esperimenti su gruppi di civili che a confronto il Truman Show è PEGI14; si era servita di controllori con tanto di chip impiantato nel braccio – ad esempio Sarah, la moglie di Samuel – e di piloti aerei proprio come Sandman il cui vero nome è Hayman. Quest’ultimo, lasciato pure dalla moglie perché troppo preso dal suo lavoro, era stato convinto a partecipare con la promessa che la Hexacore avrebbe sostenuto le spese per le costose cure della sua figlia Samantha - il cui morbo peraltro non viene mai precisato - che viene vista col respiratore artificiale in un letto di ospedale. Ma la Hexacore mica è una associazione di volontariato: alla fine taglia i finanziamenti e Hayden non la prende affatto male; no, no, semplicemente sia allea con la Kuronosu e accetta una bella distruzione di massa pur di salvare la figlia. Una persona pratica.
Ebbene: nell’avamposto della Kuronosu si sente questo fantomatico Cleaner dialogare con I.A. – che dovrebbe semplicemente significare Intelligenza Artificiale, quindi un computer – e dire un sacco di cose piuttosto misteriose per poi affermare che tanto tutti i testimoni sono stati eliminati – in realtà parla dei 3 che sapevano davvero cosa stava succedendo e non sapresti chi possano essere ma abbozzeresti che non si tratta di personaggi visti in game - ed è stato fatto in maniera che tutta la colpa ricada sulla Hexacore. Quello che desumi è che lui sia – possibilmente – un pezzo grossino della Kuronoso che abbia monitorato costantemente la situazione ed approfittato di Sandman in più maniere.
Il finale prima dei crediti…
Alla fine tutti i nodi vengono al pettine, peccato che il pettine non sia duro abbastanza da scioglierli.
Faccia a faccia tra Samuel – un attimino incacchiato per il fatto che Sandman leggermente mutato sia entrato in casa sua e gli abbia ucciso la moglie Sarah e la figlia Samantha – Sandman e Raven. Più che altro pistola a pistola perché vaglielo tu a spiegare al ranger che in realtà Hayden e Sarah erano amici e pure complici; a maggior ragione perché Samuel era uno dei soggetti del Progetto Truman e grazie alle varie droghe della Hexacore aveva frequenti allucinazioni fuorvianti, non ultima quella della moglie che lo vorrebbe convincere a sparare. Ci prova pure Hayden a dirgli che quella non è Sarah ma…boh, non si sa.
Il fantasma di Sarah effettivamente scompare pure nel tradizionale rosso ma poi a scomparire è anche lo schermo che va nero. Quando si torna a vedere qualcosa c’è un braccio di qualcuno. Di chi è? Vedendo come vi siano delle unghie lunghe curate con smalto bianco diresti istintivamente quello di Sarah, moglie di Samuel, mostrato solo per fa notare come Sandman avesse ragione e che la vera moglie del boscaiolo era morta in altro luogo.
Che è successo ai tre belligeranti? Bella domanda. Che Samuel si sia reso conto che quello della moglie era solo un fantasma e abbia perciò deciso di abbandonare i suoi propositi di vendetta? Oppure i tre di cui parla Cleaner – vedesi paragrafo successivo – che sapevano la verità erano proprio loro e quindi è dato attendersi che siano morti? Non lo puoi sapere.
… e quello dopo i crediti
Dopo aver spiluccato tutto quanto possa essere possibile nel computer della Kurunosu, si assiste all’immagine di una giovane donna che si trova in una cella immersa in un non ben precisato liquido gassoso: la I.A. dice “Adesso è pronta”.
Chi è quella donna? Dal confronto con l’unica immagine mostrata di Samantha in un letto di ospedale con il respiratore sembrerebbe proprio essere lei, la figlia di Sandman, che quindi non sarebbe morta quanto piuttosto fatta credere tale ed invece utilizzata per esperimenti dalla Kurunosu. E tanti auguri a Sandman che è stato preso per i fondelli due volte e non una sola.
Sempre Cleaner ad un certo punto dice di essere riuscito ad oscurare il coinvolgimento in tutta la vicenda di “K”- prendendosi pure i complimenti di I.A., sai che gusto da un ammasso di chip di silicio -. E chi/cosa sarebbe? La tua sparata più semplice è che sia l’iniziale di “Kuronosu”; del resto sarà sempre il nostro bel Cleaner in prima persona a dire che tutta la responsabilità ricadrà sulla Hexagore.
Termini strani
Una marea proprio. Soprattutto una serie di acronimi che proprio non hai capito cosa possano significare. Ad esempio il Dr. Sarton – uno dei tanti personaggi che appaiono in forma di rapporto scritto oppure di audio-log, con precisazione solo sommaria della loro funzione ma mai del loro specifico ruolo o coinvolgimento nella trama – parla di non aver mai visto una tal O.B.E. Ma nemmeno ci provi ad indovinare.
Che dire? Che troppi quesiti sono stati lasciati indietro – e ne hai citati proprio la minima parte – e quindi è lecito sperare in una continuazione; l’idea di un nuovo viaggetto verso Keen Sight non ti dispiacerebbe.
Daymare 2019: qualche questione e forse una continuazione?
Reviewed by radish7
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