I Mockumentaries di The Blair Witch



Una cosa credi di poter dire riguardo la saga di The Blair Witch: tutti coloro che vi hanno lavorato hanno fatto un pazzesco lavoro di marketing al fine di rendere una leggenda inventata al minuto qualcosa di ritenuto reale e noto da tempo. 

Così, proprio nello stesso periodo dell'uscita del secondo film, Ben Rock e la Artisan decidono di pubblicare anche ben 2 mockumentary dal titolo rispettivamente di "Blair Witch Mythology: The Burkittsville 7" e "Shadows of the Blair Witch", popolando ancor più la già fitta foresta di materiale sulla leggenda - totalmente inventata, ripeti; tuttalpiù ispirata liberamente a quella della Strega di Bell - di Blair. Di più: scegliendo la via del mockumentary - che viene però percepito come un documentaria reale a tutti gli effetti - attribuiscono un carattere di autenticità all'opera. 

Pronti a mockumentarsi? Si va. 


Blair Witch Mythology: The Burkittsville 7 

Prodotta da Ben Rock nel 2000 e destinata ad accompagnarsi al secondo film, questa pellicola di 45 minuti propone un'interessante ricostruzione della vicenda di Rustin Parr, grazie al lavoro compiuto dal simulato giornalista investigativo Chris Carrasco: in sostanza la tesi è che Parr fosse un semplice burattino, ma non nelle mani della strega quanto in quelle di Kyle Brody, unico bambino ad essere sfuggito alle sue "cure". Per la "rurale" comunità di Burketsville infatti il povero eremita era un bersaglio facile e la sua colpevolezza sarebbe stata decisa ben prima del suo interrogatorio. Si portano notevoli argomentazioni deduttive, senza però alcuna prova indiziale - che nemmeno l'accusa del resto probabilmente aveva -. In breve: 

- Kyle era fin da piccolino un ragazzo con delle abitudini "strane" e pericolose; ad esempio catturava ed imprigionava gatti all'interno di cassette postali o nei ritagli di tempo prendeva rane cui strappava le gambe quando ancora vive senza gusto per "vedere se anche le rane hanno sentimenti". Comportamenti che potrebbero mostrare una devianza mentale ben precedente ai noti fatti del 1941 e, forse, derivanti dal fatto di essere rimasto traumatizzato dal credere di essere stato picchiato impunemente dal padre durante la sua infanzia. 

- Le vittime di Parr non si conoscevano tra di loro; solo Kyle le conosceva tutte ed aveva pure avuto degli alterchi con quasi ognuna di loro.  

- Una delle principali prove contro Parr, ossia la famigerata frase "I am finally finished", largamente interpretata come se intendesse "Ho finito di uccidere tutti i bambini che mi sono stati indicati dalla voce femminile nella mia testa", in realtà indicherebbe che era comunque conscio di star per morire e che l'aveva accettato. 

- Come tesi a sostegno della malvagità pianificatrice di Kyle, si inserisce un documentario - sempre falso ovviamente - girato da tal David Hooper - dal titolo White Enamel - in un manicomio del Maryland che, guarda caso, è lo stesso in cui passò praticamente tutta la sua vita praticamente Brody. Si vedono 5 minuti di lui che ripete continuamente "Never Given", frase che anche lo stesso Parr prima di essere giustiziato ripeteva compulsivamente. Contattato l'autore, Carrasco riesce ad ottenere anche altri filmati non inclusi nella final release del documentario in cui si può vedere Kyle scrivere con il linguaggio delle streghe, stessi simboli ritrovati poi nella casa di Parr. Detto che l'eremita aveva affermato durante il suo interrogatorio che non era lui ad averli scritti, facile diviene credere che sia stato a quel punto Kyle. 

Contro Carrasco sta la sorella di Parr, Janine, pronta ad affermare che il giornalista vuole solo fare lo scoop ma che rifiuta un contraddittorio. Il mockumentary viene poi costellato di interviste a residenti locali, psicologi e criminologi e contiene anche una brevissima sezione che ricapitola la storia della leggenda della Strega di Blair. 

Visibile in lingua inglese qui https://www.youtube.com/watch?v=A5iF5psCp28

Shadows of the Blair Witch 

Speciale TV sulla strega di Blair del 2000 che racconta il fatto "reale" da cui prende spunto il secondo film, utilizzando pellicole mai rese pubbliche della polizia, una serie di interviste ad esperti, parenti ed altri implicati nella vicenda e finti spezzoni da telegiornali. 

Quanto riportato dal film del 2000 sarebbe accaduto davvero: l'organizzatore del Tour "Caccia alla Strega" sarebbe davvero esistito nella persona di Jeff Patterson, accusato per l'omicidio di alcune persone e con complici od esecutori almeno altri 4 "amici" conosciuti su Internet - gli altri protagonisti del film -. Le famiglie della vittime avrebbero cercato, senza successo, di bloccare la pubblicazione della pellicola. 

Il mockumentary contiene una breve riassunto degli ormai noti fatti collegati alla Strega di Blair aggiungendo alcune informazioni. Ad esempio, la nave su cui arrivò Elly Kedward dall'Irlanda nel 1786 si chiamava Alliance; il libro "Il Culto della Strega di Blair" del 1809 non è mai stato letto completamente in quanto in condizioni precarie, tali per cui anche il semplice tentare di fotocopiarlo lo avrebbe forse corrotto; alla vicenda di Eileen Treacle nel 1825, durante una sorta di pic-nic annuale della città presso Tappy Creak, parteciparono 11 testimoni ma nessuno provò a salvarla. 

Si sofferma poi sull'analisi della accuse contro Jeff e sul suo profilo criminale e psicologico. Prima dei 18 anni egli era solito attirare l'attenzione in maniera alquanto macabra: ad esempio, presso la mensa scolastica, aveva utilizzato una siringa per ricoprire il suo braccio di sangue e simulare di essersi tagliato per lungo un braccio con una lametta; durante l'infanzia andò in campeggio con suo padre e quest'ultimo subì un colpo in testa che lo fece rimanere paralizzato; quando era teen-ager, rapì un bambino alla famiglia dei Walker e lo portò nei boschi in quanto sentiva delle voci che gli avevano comandato di compiere un tale gesto. Due mesi prima dei 18 anni fu mandato presso il manicomio di Shelter Gleen dove, per sua stessa richiesta, fu sottoposto a cura farmacologica, elettroshock e terapie del Talk Exchange: fu riconosciuto guarito e reinserito in società. Infine la sua rappresenta, secondo la visione dei vari intervistati tranne l'avvocato difensore largamente intervistato durante la pellicola, una vera e propria fissazione per la Strega Di Blair, della cui leggenda avrebbe voluto fare parte: prova ne sarebbe la sua casa - un vero e proprio tempio dedicato alla Strega - e addirittura il fatto che riprendesse locandine del film e vi incollasse la propria faccia. E questo è il meno: avrebbe lurato persone altrettanto sfegatate nell'Internetto e trasformato la sua fissazione in una specie di isteria collettiva; vengono citati casi simili come quello di Charles Manson, una caccia alle streghe in Indonesia che provocò 200 morti nel 1998 e il santone Marshall Applewhit che causò un suicidio di massa nel 1990. 

Ad ogni modo, dopo l'arresto il 22/09/1999 e l'inizio del processo il 15/09/2000, il mockumetary si conclude dicendo che la fase processuale è attualmente in corso; un residente sinistramente afferma che le morti sono state almeno 10 ma la polizia locale cerca di oscurare le vicende. 

Per chi voglia approfondire l'aula del processo è qui

Sticks and Stones: An Exploration of the Blair Witch Legend 

Si tratta in realtà di un riassunto in breve - 25 minuti - del mockumentary di cui hai già scritto qui
pubblicato assieme alla videocassetta del primo film e poi trasmesso al tempo anche su Sci-Fi Channel.  

Per chi voglia comunque darci un'occhiata andare qui.


E' tutto per i mockumetary di The Blair Witch Project; ve ne potrebbero essere altri in giro per le foreste di Blair ma non li hai trovati e sei riuscito comunque ad uscire dalle Black Hills. Non sai se dovrai tornarci ma per il momento ti tieni il tuo bel Twana a portata di mano. 

I Mockumentaries di The Blair Witch I Mockumentaries di The Blair Witch Reviewed by radish7 on 12:28 Rating: 5

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