Indie Rpg Ep. 37: esperimenti scientifici alquanto dubbi



Una delle tematiche maggiormente trattate nei giochi horror - e principalmente nei survival horrors - è quella degli esperimenti scientifici o connessi all'occulto finiti fuori controllo: lunga è la cronologia che, dal punto di vista videoludico, può sicuramente rifarsi agli zombi di Resident Evil o alla dimensione alternativa di Silent Hill mentre da quello dei film basterebbe anche citare i vari Frankestein oppure, più recentemente, due belli esempi possono essere I Am Legend o The Mist

Non è che vuoi fare una cronologia di tutte le opere che si riallacciano a questo tema o finiresti probabilmente per il tempo in cui la Terra si è già estinta. Questa tematica è la portante dei due RPG Horror di cui tratti in questa edizione: Afterlife e Afterlife: The Second Dimension.


Sviluppati da Lost6souls - di cui inviti a visitare la pagina Facebook - e scaricabili qui e qui, i due giochi si pongono l'uno come un re-make, notevolmente migliorato, dell'altro mantenendo una trama identica per linee generali e variando soltanto qualche particolare: segnatamente introducendo una love story tra i due protagonisti adolescenti nel remake. Aggiungi che, a differenza di quanto accade per molti altri RPG Horror, il contesto in cui fatti avvengono viene elaborato molto approfonditamente basandosi su dialoghi e note che si possono trovare: si tratta in sostanza di una Terra post-apocalittica, dove l'apocalissi è stata causata da un esperimento fuggito di mano che ha, in un ambiente che già ha conosciuto la Terza Guerra Mondiale, portato ad una connessione tra la realtà ed il Mondo dei Morti. Consigli davvero di prendersi le 3 ore circa necessarie per entrambi i giochi. 



E non solo per la trama. Punto forte è infatti pure la grafica, specialmente nel secondo episodio. Se nel primo, infatti, si tratta della classicissima grafica del tool di RPG making sia pure con definizione molto buona e senza pixellosità di sorta, il remake aggiunge degli impreziosimenti notevoli in termini di disegni, il che davvero mostra la cura messa nell'opera. A cominciare dalle finestre di dialogo in cui gli avatar dei personaggi vengono portati a tutto schermo e cambiati con espressione facciali diverse a seconda del concetto che il personaggio esprime; continuando con le finestre che si aprono quando si ritrovano oggetti notevoli che contengono la loro rappresentazione e descrizione su sfondo quanto mai ispirato; finendo con i disegni che si possono trovare magari raramente - ad esempio nel finale - ma appaiono davvero piacevoli alla vista. Tutto molto ben fatto, laddove nel primo episodio ci si abbandonava al solo canone dei Tools di RPG senza alcun abbellimento; unico vantaggio rispetto al remake sta in una maggiore - anche se limitata - varietà di mostri che saranno diavoletti ma anche piante velenose laddove nel secondo episodio abbiamo soltanto delle specie di zombie insanguinati. 

Piace senza ombra di dubbio il sonoro che consiste di quasi una trentina di temi - si possono agevolmente controllare e sentire nella cartella dedicata una volta estratto il gioco - intervallati da una libreria che non è magari vasta in entrambe le pubblicazioni ma certamente efficace. 

E piace ancora di più il gameplay. Menù senza voci superflue e, nel secondo episodio, molto bello graficamente; documentazione ampia che tratta sia della descrizione del contesto in cui la storia avviene - creando dunque un'ambientazione molto suggestiva - sia fornisce indizi rilevanti per proseguire nella storia; enigmi vari e molto ben congegnati che stuzzicano l'intelligenza del giocatore andando da semplici fasi di esplorazione per la ricerca degli oggetti sino a combinazioni numeriche e/o logiche e a spostamento di oggetti. Tutto davvero ottimo. Qualche piccola cosa che ti piace di meno in realtà c'è: gli oggetti vengono chiaramente indicati con scintillii e vengono poi usati automaticamente all'interazione col punto rilevante e la pressione del tasto SHIFT non sortisce quasi mai alcun effetto - salvo in pochissime stanze - determinando una inesorabile lentezza del personaggio. Si tratta però di minuzie; piace invece molto il fatto che i salvataggi non siano sempre disponibili ma solo quando si trovino degli orsacchiotti che comunque saranno piuttosto frequenti. E piace molto l'introduzione di parti a tempo e di parti in cui sarà necessario fuggire dai nemici, le quali vengono comunque annunciate da un motivo sonoro ben preciso che toglie di conseguenza qualsiasi sorpresa. 



La componente horror si affida alla presenza di scie e - rare - iscrizioni di sangue e ambienti decisamente scuri e decadenti che possono vagamente ricordare il tema di sangue e ruggine tanto caro a Silent Hill; attinge poi a piene mani dalla parte sonora della cui sorprendente completezza hai già detto che va a implementare dei piccoli jumpascare - per lo più rottura di specchi, caduta e frantumazione di vasi o altre suppellettili - improvvisi che fanno il loro lavoro egregiamente. 


A discapito del post piuttosto breve, un gioco senz'altro da provare che denota originalità in numerosi aspetti: consigliato anche a chi non sia interessato alle tematiche della vita dopo la morte. 

Indie Rpg Ep. 37: esperimenti scientifici alquanto dubbi Indie Rpg Ep. 37: esperimenti scientifici alquanto dubbi Reviewed by radish7 on 16:13 Rating: 5

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