Indie Rpg Ep. 41: storie sfortunate



Una costante di qualsivoglia RPG horror consiste nell'aver un/a protagonista le cui vicende sono esattamente come la Vie En Rose: il tutto peggiora poi se qualche oscura presenza decide che vale la pena di cacciare il/la malcapitato/a. 

Questo il tema portante dei due - notevoli, lo dici fin da subito - giochi di questa edizione. Signori e Signore: Leave e Tragic Muppets


Leave rappresenta benissimo la premessa iniziale: nei panni di una povera ragazzina seguita da una non meglio specificata - ma comunque molto mal appariscente - entità cercherai di sfuggire da quella che dovrebbe essere la tua casa. Sviluppato da Astral e scaricabile qui, il gioco assicura tra i 20 e i 30 minuti di puro terrore. Come? 

Innanzitutto per la grafica. Ma proprio fin dall'inizio che di tempo da perdere davvero non ce n'è. Allora si parte con una schermata iniziale con un tramonto rossastro che definire inquietante è poco; si continua con ambienti molto scuri in cui solo la fioca luce di una lanterna porterà conforto; si aggiungono screamer animati con apparizione dell'abominio sempre pronto a ucciderti sia nelle scene di fuga sia in quelle in cui ci si affaccia alla finestra; e si finisce con stanze decorate in maniera paurosa che - giusto perchè altrimenti mancava qualcosa - decidono persino di cambiare al loro secondo accesso.

E fosse solo quello. Il sonoro è parte integrante dell'esperienza: suoni improvvisi in appoggio agli screamer, passi, porte, scale, oggetti che si rompono; in generale un motivetto che ti piace tanto - cit. Arboriana - che ti fa palpitare il cuore anche quando in teoria dovresti avere le parti meno concitate. 



E figurarsi se in tutto questo non contribuisce pure il gameplay. In sè e per sè niente di non già visto - classico menù, classici oggetti con scintillii, classici tasti e movimenti del personaggio - ma con giusto quelle due cosette che finiscono per far tremare come una foglia. Uno: per far assaporare l'atmosfera fino in fondo, si presentano delle scelte e degli enigmi nei momenti topici: la scelta o la combinazione sbagliata conduce ovviamente al GAME OVER che viene amorevolmente anticipato da uno screamer di quelli giusti. La scelta o la combinazione corretta si traducono in una possibilità di sopravvivenza in più e nulla più. Momenti di terrore prolungati, insomma. Due: non si può correre. La lentezza che ne deriva acuisce in maniera drammatica la paura della situazione togliendo quella che potrebbe sembrare a tratti l'unica speranza di salvezza. 

Per il resto appaiono notevoli altre scelte che delineano la cura riposta nella creazione dell'opera. Oggetti che vengono mostrati a tutto schermo in apposita finestra nel momento in cui vengono raccolti; possibilità di combinare gli stessi - anche se in realtà basta premere su quello che combina gli altri soltanto - ; notevoli titoli animati alla fine; e - cosa che ti è piaciuta - la rivelazione della password alla fine dell'unico finale che consente di unzippare una cartella contenente i temi musicali e alcune immagini del gioco.

Ben fatto, anzi diresti proprio da paura: in tutti e due i sensi del termine. 


Forse meno pauroso ma sicuramente altrettante intrigante è Tragic Muppets. Come dice il titolo, vestirai i panni di una liceale che comincerà a realizzare passo dopo passo come essere troppo buoni significhi essere sfruttati: lo farà però in maniera non proprio consueta, attraverso l'esplorazione di una sorta di castello che rappresenterà le sue memorie. Sviluppato da Bell e scaricabile qui, il gioco assicura perlomeno una trentina di minuti molto suggestivi. 

A cominciare dalla grafica tutto sommato piuttosto curata specialmente per quanto riguarda schermata introduttiva e finestre di dialogo che stagliano i personaggi a tutto schermo e li illuminano a seconda di chi stia effettivamente parlando. Per il resto è la classica grafica da RPG salvo aver una definizione più che accettabile. 

Cura viene comunque riposta anche nel gameplay. Il menù è essenziale e privo di voci superflue; gli enigmi sono tutti piuttosto semplici ma altrettanto spesso missabili; le animazioni e i dialoghi sono piuttosto lenti ma per fortuna il tutto viene decisamente compensato dalla possibilità di correre. Molto truffaldini appaiono determinati oggetti che, qualora raccolti - viene sempre offerta una scelta - , portano ad un repentino GAME OVER fidando sulle tendenze suicide della protagonista. Vista questa possibilità, diviene fondamentale la possibilità di salvare, sempre concessa grazie al menù. 



Piace decisamente il sonoro, in particolare la colonna sonora di apertura e piace soprattutto la presenza di ben 6 finali diversi di cui 3 - i Normal e Happy Endings - consentono come bonus di accedere ad una stanza speciale dove sono contenute le informazioni sul gioco e sulla strategia dello stesso inclusa l'indicazione per ottenere i vari finali. 

Il resto lo fa decisamente la storia che viene ricostruita passo passo attraverso frammenti di memoria rappresentati da cristalli: viene comunque sempre lasciata la scelta finale su quale strada seguire. 

Veloce, ben fatto, diritto al punto: un gioco che ti senti di consigliare. 


Termina qui questa edizione; se per caso volete dare uno sguardo fuori dalla finestra...assicuratevi che sia protetta da sbarre.

Indie Rpg Ep. 41: storie sfortunate Indie Rpg Ep. 41: storie sfortunate Reviewed by radish7 on 18:49 Rating: 5

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