Exctinction - Sopravvissuti: lento ma pertinente


Ebbene sì, il genere survival horror sembra essere praticamente totalmente infinito. Dai tempi di Romero, per passare alla fine degli anni ‘90 con Resident Evil - sì, stai saltando 20 anni e lo sai – per passare poi un successivo ventennio in cui se ne sono viste di cotte – non molte visto che Zombie e apocalissi priva di elettricità vanno abbastanza di pari passo – e di crude, il genere sembra veramente immortale, roba che nemmeno un colpo in testa possa nulla. 

E così ti capita tra le mani – anzi sullo schermo – Extinction – Sopravvissuti, film del 2015 per l’amorevole regia di Miguel Ángel Vivas con una coproduzione ispano-ungherese e tratto dal romanzo Y Pese a Todo di cui non hai idea per la firma di tal Juan de Dios Garduño. 


E…5 motivi per parlarne non fatichi proprio a trovarli. 


1- Il Concept 

L’idea base del film – chiamiamola pure “concept” – è sì quella della contaminazione zombificante post-apocalittica, ma viene svolta in maniera quanto mai originale e con attenzione ad alcuni particolari che davvero poco ti aspetteresti. Perché se è un survival horror – e lo provano alcune scene - , non è solo questo. 

Prendendo a grossissime mani da “Io sono Leggenda”, qui il focus si sposta sul rapporto piuttosto tribolato tra due uomini – Patrick e Jack - che pensano di essere, assieme alla piccola Lu, gli unici sopravvissuti del genere umano e in particolare della cittadina di Harmony, novella Raccoon City. Un melodramma, a dirla facile. Solo le fasi iniziali e poi gli ultimi 20 minuti rispondono ai crismi del Survival Horror classico mostrando prima l’attacco al pullman dove alcuni si erano rifugiati per sfuggire agli obbrobri e poi il tentativo di fuga dagli zombie che cacciano i protagonisti. Con tanto di sacrificio finale incluso strappalacrime. 

Insomma, più “Io Sono Leggenda” – e del resto uno dei protagonisti ha anche un cane come unica compagnia da 9 anni - che “La Notte dei Morti Viventi”. 


2- Zombie sì ma da dove? 

Ok, gli zombie ci sono. E mica solo sono quelli standard con giusto un attimo di movimenti più rapidi: no no, dopo 9 anni in cui si credeva che una bella glaciazione li avesse decimati, tornano in versione mutata tali da somigliare sia alle creature di The Descent – uguali uguali proprio – che vagamente ai Wendigo di Until Dawn. E – e questa forse è una novità – cechi ma con udito finissimo. 

Queste le uniche informazioni disponibili al pubblico, il resto è un grosso punto interrogativo. Non si sa da cosa si siano originati – mutazioni? virus? -, quali siano le loro caratteristiche a parte quelle indicate – di certo comunque una discreta propensione ad attaccare la giugulare ce l’hanno – o quali i loro punti deboli – di sicuro una bella fucilata in testa fa sempre la sua porca figura -. Un po’ pochino, eh. 

3 – La prima ora abbondante… 

Il film dura la bellezza di 1 ora e 49 minuti: se ne durava 1.20 sarebbe stato obiettivamente meglio. Perché, a parte i primi 15 minuti con attacco zombie, fuga e drammatica uccisione/sacrificio, i restanti 45 della prima ora sono di una pesantezza atroce. Tutti incentrati sul rapporto tra i due uomini e sul loro “odio” – più incomprensione, forse – reciproco; tutti tesi a mostrare come uno dei due sia razionale e capace di gestire una figlia mentre l’altro sia invece inaffidabile a causa dello shock dovuto alla perdita della moglie che ha peraltro dovuto uccidere personalmente onde evitarne la mutazione. 

Lento, a tratti noioso, pesante e smodatamente prolisso anche se forse necessario al fine di rispettare quello che è il concept che si vuole svolgere; nemmeno il piccolo “colpo di scena” la risolleva anche perché, a dirla tutta, molto ma molto prevedibile. 


4 …e la successiva mezz’ora scarsa 

Ecco, questa invece funziona piuttosto bene; bella frizzante e avvolgente al punto giusto. Una volta trovata una donna incinta – resterebbe da spiegare il perché vi sia una donna incinta in completo stato catatonico e che poi miracolosamente si riprende subito nelle pianure innevate - , parte l’attacco degli zombie mutati e la tensione monta continuativamente per sfociare poi in un finale agrodolce con tanto di sacrificio. 

5 – Trivia 

Che significa curiosità secondo quelli che sono i canoni e il linguaggio che piace agli Americani. Una parte delle scene sono state girate a Budapest con lo scopo di aver a disposizione dei bei paesaggi innevati; ecco, peccato che quell’anno, sia stato il primo inverno da Diosolosaquantotempo senza neve in Ungheria. Come dire: nemmeno il tempo è stato clemente. 


In definitiva un film comunque guardabile a patto si superi la prima ora; per coloro che accettano la sfida il pulmann si trova parcheggiato qui ma attenti agli zombie.

Exctinction - Sopravvissuti: lento ma pertinente Exctinction - Sopravvissuti: lento ma pertinente Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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