Non ce l’hai fatta. Sei partito con tutte le buone intenzioni quando hai iniziato la visione della “ La Storia dell’Arcana Famiglia” (アルカナ・ファミリア) , anime del 2012 tratto da un videogioco stile visual novel sviluppata per PlayStation Portable; hai visto il primo episodio e ti sei abbastanza intrippato, ne hai seguiti un totale di 7 sui 12 previsti e poi…hai droppato.
Ragioni? Dopo la pausa.
Beh…come già detto la prima puntata ti aveva disposto veramente bene principalmente grazie all'introduzione del contesto che faceva quasi faville. Isola di Regalo: un’organizzazione nota come l’Arcana Famiglia la tiene sotto controllo garantendo tutte le principali funzioni necessarie: ordine pubblico, approvvigionamenti, investigazioni e quant'altro. I suoi componenti sono dotati di poteri peculiari che essenzialmente derivano dalle carte dei Tarocchi e devono essere sviluppati e controllati tramite le emozioni che ne sono un fattore fondamentale; succede però che il capo – Mondo, il “Papà”, 50enne con notevoli piercing sulle orecchie – decida che è tempo di cercare il suo successore e quindi indica un torneo specifico promettendo pure la bella 16enne figlioletta Felicità in sposa al vincitore. Lei non ci sta; parte di calci verso il padre come nemmeno il miglior Chuck Norris ma alla fine viene con estrema facilità riportata a più miti consigli.
Wow: promette proprio bene e l’idea di vedere nelle puntate future dei bei scontri tra i membri della Famiglia, approfittandone così per caratterizzarli improvvisamente nei loro poteri e nel loro modo di essere man mano che sono introdotti e al contempo di scoprire progressivamente i segreti e gli altarini di questa famiglia ti elettrizza.
…succede, ma non nella maniera che hai descritto. Perché se è vero che gli episodi successivi sicuramente fanno quanto hai detto, indugiando particolarmente poi sulle relazioni reciproche dei vari membri della Famiglia, di scontri, botte, manifestazione di poteri particolari nemmeno l’ombra. Volevi un Juuni Taisen, per dire: ti sei ritrovato con una sorta di slice of life che prende scene di vita quotidiana e ne approfitta per descrivere così l’isola e le sue interazioni; proprio non te lo aspettavi.
E se questo è il principale motivo del drop, beh, ve ne sono anche altri.
La protagonista femminile, ad esempio: Felicità parte come una ragazzina bella cazzuta a cui mica puoi dire cosa deve o non deve fare né a breve né a lungo termine. Peccato che poi invece finisca come la Kawai della situazione: caruccia, delicata, apprensiva e pure un po’ ingenua. Mostra qualche minimo di spirito giusto quando, in maniera peraltro totalmente involontaria, le finiscono con le mani – o altre parti del corpo – sui seni o sull'attraente fondoschiena che viene ben delineato da una gonna inguinale. Perlomeno, e questo va bene, niente nudi e niente fanservice, giacchè quelle scene sono piuttosto a fine ilare, per far giusto fare una risata allo spettatore.
Altre scene ilari sono poi quelle delle chiose di ogni episodio in cui i protagonisti si riuniscono, gettano tarocchi e chi è in minoranza – il ”peccatore” - deve pagare pegno con delle prove divertenti: ha senso? Si, visto come l’anime è stato sviluppato. Ti piace? No, sempre perché ti aspettavi qualcosa di diverso, tipo una cosa del genere.
Però… qualcosa di buono c’è, dai. Innanzitutto, per un abitante della penisola, per forza i frequenti termini italiani pronunciati in maniera squisitamente Japponica strappano un sorriso; il contesto e l’ambientazione – con vaghi rimandi agli anni ’30, basti vedere i vestiti, le automobili o anche le armi da fuoco - sono sicuramente suggestivi come ogni buon fantasy dovrebbe sapere fare; ci hai colto delle somiglianze sia con One Piece – il tema dell’isola e il fatto che uno degli archi sia incentrato su una ciurma di pirati – sia con questa cosetta qui – per l’attenzione sulla descrizione dell’organizzazione, della struttura socio-politica di Regalo e per la somiglianza dei ruoli dei protagonisti. Lo svolgimento della trama porta infatti alcuni momenti piacevoli in cui si viene a scoprire che la Famiglia divide i suoi membri in alcuni dipartimenti relativi alle varie funzioni necessarie per il controllo e l’amministrazione generale dell’isola. Così vi sono un Intelligence, un dipartimento per la circolazione del denaro, il Santo Graal con funzione di vigilanza, Spada con scopo di fare gli Arbitrati; alcuni membri poi gestiscono attività quali ad esempio un casinò; la Famiglia organizza anche degli eventi benefici come il Piccolino, festa annuale in cui i bambini ricevono regali e giocano a calcio ma d’altro lato la sua sezione Jolly conduce anche esperimenti non proprio molto chiari. Anche il tema del collegamento ai tarocchi dei poteri, sebbene proprio non nuovo – di recente hai parlato di Jojo Star Crusader ad esempio – suscita sempre un certo fascino.
Infine la ”scenografia” della sigla finale, per quanto possa contare, ti piace: disegni che ricordano molto un manga a colori, il che non è proprio così comune per un anime che, lo ricordi, è tratto da un light novel.
Non hai altro da aggiungere. Per chi voglia gettarsi nella mischia per diventare il successore di Mondo, presentarsi qui con proprie credenziali.
La Storia dell’Arcana Famiglia: bellino ma l’hai droppato
Reviewed by radish7
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07:00
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