…e sei stato pure abbastanza accontentato, ora speri solo di non dover pagare.
Wish Upon è un film del 2017 per la piacevole regia di John R. Leonetti – uno che come regista ha fatto pure pochino e nulla di estremamente memorabile ma che ha preso parte in vari ruoli ad un sacco di film tra cui gli horror La Bambola Assassina e The Conjuring – e l’interpretazione di Joey King nel ruolo della protagonista.
E ora…è tempo dei 5 desideri.
1- La trama
Non particolarmente complicata: la giovane Claire non se la passa piuttosto bene tra un padre che, dopo che la madre si è uccisa impiccandosi, si è lasciato andare e il suo lavoro è essenzialmente quello di girare le pattumiere della città per recuperare qualcosa di interesse e un ambiente scolastico in cui viene semi-bullizzata. Un giorno il padre le riporta una scatola/carillion con delle iscrizioni in cinese antico che cambia la sua situazione ma ad un prezzo che la povera ragazza scoprirà man mano.
2 – La sceneggiatura
Piace molto. La scoperta progressiva del mistero della scatola cinese si accompagna ad uno sviluppo della protagonista che, pur con tutte le buone intenzioni, si lascia trasportare dai propri desideri e quando decide che era meglio come era prima la paga pure cara. Tutto intorno poi l’analisi delle interazioni con le varie persone con cui viene a contatto sia in ambiente scolastico sia extra.
L’ora e mezza circa di film passa piuttosto bene grazie a questi elementi cui va aggiunto un ritmo non certo da velocisti ma che non fa mai mancare qualche piccolo accadimento o colpo di scena. Promosso.
3 – La scatola cinese…
A differenza di questa cosa qui, stavolta il mistero viene svolto molto bene e le spiegazioni date.
La famigerata scatola cinese è una sorta di carillion dei desideri; riapparsa ad inizio ‘800 nelle mani di una ragazza che aveva visto tutta la sua famiglia trucidata, le aveva assicurato benessere e vendetta. Basta pronunciare il proprio desiderio mentre la si tiene in mano ed in totale sono consentiti 7 desideri; tuttavia essi si pagano col sangue e segnatamente quello delle persone care prima e quello proprio poi. Chi garantisce l’avveramento è un demone cinese, uno Yaoguai che, visto che non è proprio benevolo, richiede pure al settimo desiderio il sacrificio finale – ossia quello della persona che ha espresso tutti i desideri -. La scatola era poi riapparsa per qualche ragione non spiegata presso un vicino della povera Claire che ovviamente aveva fatto una brutta fine vedendo moglie e figli morire e diventando pazzo prima di suicidarsi; successivamente – bel colpo di scena del film – si scopre pure che titolare ne era stata la madre di Claire e che per quel motivo si era infine impiccata.
Notevole anche tutta la trafila con cui si scoprono questi particolari: Claire è amica di un ragazzo cinese che, dato che si era pure preso la colpa di aver scorreggiato quando erano alle elementari per proteggerla, giustamente si innamora pure di lei e ha una provvidenziale cugina che riesce a tradurre le scritte in cinese antico.
4 - .. e come batterla, forse
Claire appare molto autentica ed in effetti fa quello che chiunque potrebbe pensare per battere lo Yaoguai: come ultimo desiderio chiede di annullare i precedenti. Ritorna povera, ritorna a vestirsi con vestiti riciclati ma tornano in vita tutte le persone a lei care – sua madre compresa – che ci avevano rimesso le penne quando era ricca, popolare, amata dal figo della scuola – che era pure uno stalker, prendendo sue fotografie di notte – e così via. Solo che dimentica la regola finale: al settimo desiderio si paga con la propria vita ed è esattamente quello che accade. Siccome il demone è pure piuttosto bastardello, dopo che la ragazza sembra aver messo a posto tutto andando col padre la mattina del recupero della scatola e impedendo che lui la prenda e porti a casa e intrallazzando stavolta con l’amico cinese anziché perdersi con il figo, la investe in auto esattamente la ragazza bionda che la bullizza. E finisce così: chi viene a contatto con la scatola ha il destino segnato.
5 – Horror
Piuttosto raffinato e ben fatto. Niente splatter o gore; niente cheap jumpscares; piuttosto una solida inquietante costruzione fatta di buone inquadrature e giochi di chiaroscuri che avvengono mentre la scatola si apre e intona un motivetto dolce che per contrasto appare a dir poco deleterio. Pochi ma buonissimi momenti che incidono molto forte in un’atmosfera generale di ansia dovuta alle progressive e continue scoperte sul segreto della scatola. Ben fatto.
In definitiva un buon film horror con i giusti componenti nelle giuste dosi. Per chi voglia il link è questo. Evitare strane scatole con iscrizione simil cinese antico, please.
Wish Upon: desideravi un buon horror e…
Reviewed by radish7
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07:00
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