Indie Rpg Ep.55: .....immortali



Il tema del soprannaturale è in una certa qual misura connesso da sempre a quello dell'horror. Tutto quello che razionalmente non si può capire, per la stessa natura umana, è potenzialmente avvertito come pericoloso: non poterlo capire significa infatti non potere trovare alcuna maniera efficace per difendersi nei casi peggiori - nemmeno la fuga, primo istinto, potrebbe funzionare - nè poter comunque basarsi su alcun portato dell'esperienza. Se poi il tutto sconfina nella scienza che cerca di andare laddove nessuno è mai arrivato...beh allora c'è da divertirsi...e da tremare. 

E in questa puntata di soprannaturale ce n'è a bizzeffe. Dalla voglia di immortalità con un mezzo non proprio particolarmente standard al tentativo di recuperare la propria memoria con un metodo parascientifico non ben precisato.

Senza perdere ulteriormente tempo a voi: Immortal e Brain Reconstruction. 


Immortal è un gioco del 2016 sviluppato da ZeldaAssassin e scaricabile qui. In una parola: una piccola perla, capace sunto di tutto quello che un eccellente RPG Horror dovrebbe essere. In poco più di due ore - se si vuole arrivare al primo finale possibile, ve ne sono, udite udite, ben 7 - si sarà trasportati in una strana magione persa in una foresta dove qualcosa di crudele e potenzialmente eterno sta accadendo. 

Il primo punto fortissimo è la grafica. Sia la grafica in gioco - quella standard deformed del tool di RPG making ma con una definizione assolutamente fantastica e senza nessuna pixellosità anche a tutto schermo - che viene utilizzata anche per brevi cutscenes con l'abbellimento di avatar a tutto schermo finemente disegnati; sia soprattutto quella formata da disegni che va a sottolineare vari momenti importanti e persino quella degli sprite dei personaggi nel menù; entrambe sono assolutamente fantastiche e rivelano tutta la cura riposta dallo sviluppatore nella sua opera. 

Il gameplay appare piuttosto lineare: non si potranno compiere più azioni contemporaneamente e non vi sono in realtà sidequests di alcun tipo. Anche gli enigmi non sono cosi complicati, consistendo prevalentemente di trovare chiavi od oggetti necessari per sbloccare l'area successiva mentre in solo un paio di casi appaiono combinazioni da risolvere sulla base di indirizzi testuali o fasi a tempo. Al di là di questi punti, eccellente a dir poco è la parte documentale, costituita da note talvolta stivabili e talvolta solo leggibili in varie aree e arricchita da alcuni pregevoli disegni di bimbi a dare stralci di indicazioni sulla storia. Comandi classicamente impostati - frecce direzionali; Z tasto azione; X per richiamare un menù assolutamente essenziale ma funzionalissimo e bello da vedere; SHIFT per correre - e la bellissima idea di rendere giocabile un ricordo piuttosto lungo contribuiscono a renderla un'opera di assoluta qualità. 


La parte horror conta sia della componente visiva - grazie più che altro ai disegni molto ispirati - sia di quella sonora. Alcuni screamer - caduta di bottiglie, rottura di specchi, buchi improvvisi sul pavimento - accompagnati dai giusti suoni, fanno davvero palpitare il cuore. 

Le musiche sono appropriatissime e molto varie: dalla dolce malinconica melodia che accompagna l'intera run fino all'incalzante motivo della - unica - fase a tempo. 

Tutto il resto viene davvero portato da una trama ispiratissima che si conforta in ben 7 - tutti bellissimi - finali assicurando una rigiocabilità strepitosa per un titolo indie. 

Due ore - o più - da spendere assolutamente: soddisfazione garantita. Per coloro che vogliano avere una maggiore facilità nella run, ecco il walkthrough direttamente pubblicato dall'autore sul suo blog. 


Brain Reconstructor è al momento invece in fase di DEMO. Circa un'ora per gettarti nell'esperimento di un uomo che cerca di recuperare, attraverso una procedura non proprio parte della scienza canonica, i suoi ricordi. Sviluppato da flakeheartnet e scaricabile qui, consiste essenzialmente in un puzzle game con intrecciata una storia piuttosto convincente. Ma vai per ordine.

Il primo aspetto che convince appieno è senz'altro la grafica. Sia nelle introduzioni, caratterizzate da disegni molto ispirati con animazioni a scorrimento molto evocative grazie anche al piacevole sottofondo sonoro, sia nel gioco vero e proprio, con sprite e animazioni personalizzate dei personaggi, il gioco vince facile su molti suoi colleghi. Tanto l'introduzione, quanto le cutscenes sono poi skippabili ma è chiaro che questo impedisce di cogliere particolari essenziali alla storia. Anche il menù appare davvero piacevole, apparendo prima sulla destra come una sorte di lista di comandi mentre lo sfondo di offusca, e poi come finestre ben organizzate dalle tinte senz'altro molto accattivanti. 



Il gameplay consiste essenzialmente in varie fasi divise in cui si dovranno ricomporre frammenti dei luoghi come se fossero memorie col minor numero di spostamenti possibile; ogni locazione presenta una sorta di enigma a spostamento che viene complicato sia dal fatto che si devono ritrovare dei "pulsanti" fondamentali per accedere al livello successivo sia dalla presenza di alcuni fantasmi, alcuni dei quali poco raccomandabili. I fantasmi neri, infatti, finiscono per compromettere la sanità mentale del protagonista - rappresentata da tre cervelli in una barra in basso - e teletrasportarlo al di fuori della stanza in cui si trova costringendolo a riprendere la faticosa "partita a Tetris". Interessante pure il discorso del recupero dei punti memoria, collegati all'esplorazione dei particolari dello schermo, e necessaria moneta per l'attivazione di questi pulsanti; molto buona anche la presenza di alcuni oggetti che possono o ristabilire la salute o rendere più facile l'avventura del protagonista ad esempio fermando per un tot di secondi i fantasmi in movimento. Al termine di ogni fase appare l'invito a salvare e le statistiche della situazione mentale del protagonista. Piace poi molto che il gioco sia fruibile sia mediante i comandi standard di ogni RPG Indie da tastiera sia solamente col mouse, configurandosi cosi a scelta anche come un punta e clicca. Altri punti che ti sono piaciuti sono sicuramente la presenza di una modalità facile/difficile e la presenza di alcune scelte sotto forma di dialoghi del protagonista con l'equipe medica che sta svolgendo l'esperimento. 

Dal punto di vista dei suoni, esiste per il momento una sola melodia dolce e rilassante che viene accompagnata da suoni al momento dei dialoghi sottolineati anche dall'apparire di piccole icone sul capo del protagonista. 

Premesso che è troppo presto per qualsiasi giudizio - e che la parte horror è stata solo preannunciata ma nemmeno sviluppata in questa demo - se proprio si vuole fare una critica è il fatto che il gioco sia molto "unidimensionale" presentando alla fine sempre la stessa meccanica di base. Ma fa molto quel capolavoro acclamato dai giocatori di mezzo mondo che è "To The Moon" - e di cui non hai mai parlato - quindi diamogli fiducia. 


E' tutto per questo appuntamento e se per caso avete dei vuoti di memoria...mangiate pesce.

Indie Rpg Ep.55: .....immortali Indie Rpg Ep.55: .....immortali Reviewed by radish7 on 07:00 Rating: 5

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